L’obiettivo principale della protesi totale di gomito (PTG) è ottenere un gomito stabile e indolore con un arco funzionale di
mobilità. Le protesi vengono schematicamente classificate come protesi “con cerniera” o “senza cerniera”. Le protesi “senza
cerniera” non hanno stabilità intrinseca all’impianto e la loro stabilità dipende direttamente dallo stato dei tessuti periarticolari,
ed in particolare dalla tensione dei legamenti collaterali. A causa dell’elevata percentuale di complicanze, legata alla loro instabilità,
sono state progressivamente abbandonate. Le protesi “con cerniera semivincolata” sono quelle attualmente impiegate.
Presentano stabilità intrinseca all’impianto. Il loro punto debole è il rischio di rottura meccanica e a lungo termine il deterioramento
degli impianti. I risultati della PTG rimangono inferiori a quelli di altre protesi. La percentuale di complicanze varia dal 14
al 40%, le più comuni sono la mobilizzazione asettica, le infezioni, le fratture periprotesiche e i problemi di cicatrizzazione. Le
indicazioni di PTG per lungo tempo hanno riguardato l’artrite reumatoide. Con la comparsa delle bioterapie questa indicazione
è diminuita significativamente, mentre allo stesso tempo sono aumentate le indicazioni per traumi acuti alla paletta omerale,
artrosi post-traumatica o artrosi primitiva. Tuttavia, queste nuove indicazioni porteranno maggiori vincoli sulle PTG che potrebbero
aumentare la percentuale di complicanze