La protesi femororotulea viene praticata da soli 20 anni circa. Il suo posto nell’armamentario terapeutico è ancora molto controverso, poiché pochissimi articoli hanno riportato risultati a medio e a lungo termine e alcuni Autori addirittura ritengono che questa procedura non sia mai indicata. Indipendentemente dal modello impiegato, la tecnica chirurgica deve soddisfare diversi requisiti tecnici, il principale dei quali è il corretto allineamento dell’apparato estensore per limitare l’impegno scorretto della rotula all’inizio della flessione. Questa procedura è indicata solo raramente. L’artroplastica femororotulea dovrebbe essere presa in considerazione solo quando i comparti femorotibiali sono normali e l’arto non presenta alcuna deviazione angolare significativa. Le sue indicazioni devono essere confrontate con quelle di altre tecniche chirurgiche, in particolare nei pazienti sotto i 65 anni di età. Quando l’artroplastica femororotulea viene effettuata correttamente e con un’indicazione adeguata, di solito ottiene buoni risultati nell’80% dei casi con follow-up sufficientemente lungo, paragonabili a quelli di altre procedure chirurgiche. © 2001, Editions Scientifiques et Médicales Elsevier SAS.Tutti i diritti riservati.