Vie d’accesso al femore

X. Roussignol S. Le Pape

I recenti progressi nel campo del materiale di osteosintesi con placca, l’utilizzo di viti a stabilità angolare e l’incremento di fratture periprotesiche (anca e ginocchio) fanno sì che i giovani chirurghi riscoprano la via di accesso laterale del femore, sia per gli interventi più estesi sia per la chirurgia mini-invasiva. L’accesso laterale crea pochi problemi tecnici ma è necessario conoscerne l’estensione distale in caso di trattamento di fratture del femore irradiate alla zona epifisaria. Il rischio è soprattutto emorragico, in caso di mancata legatura dei vasi che attraversano la parete intermuscolare laterale. La via di accesso interna distale è utilizzata generalmente per la realizzazione di osteotomie per la correzione di vizi di consolidazione e le sintesi complementari del pilastro interno. L’accesso anteriore non è più utilizzato in traumatologia di prima intenzione, ma può esserlo in chirurgia oncologica nella resezione di tumori spesso estesi alla zona epifisaria distale (resezione/protesi). La sola via di accesso difficile è la via di accesso posteriore, generalmente utilizzata per il trattamento delle pseudoartrosi e delle osteiti dopo fallimento dell’accesso chirurgico anteriore. È necessario isolare il nervo femorale cutaneo posteriore e il nervo sciatico che possono essere lesi, soprattutto se il paziente è stato operato più volte. È assolutamente obbligatorio pianificare la via di accesso in funzione della regione diafisaria da trattare, al fine di passare all’esterno oppure all’interno del bicipite crurale.
 

Abbonati online

Mastercard
Visa
American Express
Discovery
Paypal
ADI Srl
Via dell'Indipendenza, 70029 Santeramo in Colle (BA)
Telefono: 333.2560370/333.6757404
info@emc-italia.com

Contatti


 

Seguici su:

Copyright © 2024 ADI s.r.l. P.IVA: 07149970720

Sviluppo siti internet by Elabografica.com


Top