Le distorsioni dell’articolazione metacarpofalangea (MF) del pollice sono frequenti e interessano soprattutto
pazienti giovani e sportivi. Le loro conseguenze possono essere pesanti in caso di distorsione grave, il cui trattamento è
spesso chirurgico. Tali distorsioni possono presentarsi sotto tre forme: 1) le distorsioni recenti, risalenti a meno di tre settimane,
che coinvolgono principalmente il piano laterale ulnare quando sono il risultato di un meccanismo in valgo-flessione
o, meno frequentemente, il piano radiale per i traumi in varo-flessione, con possibile associazione di una lesione
della capsula dorsale. Le rotture del legamento collaterale ulnare (LCU) richiedono, in linea di principio, un trattamento
chirurgico, in ragione della frequente interposizione dell’espansione dell’adduttore del pollice, mentre le rotture del legamento
collaterale radiale (LCR) possono più di frequente essere trattate conservativamente. 2) Le instabilità croniche, che
sono spesso la conseguenza dell’inadeguato trattamento di una distorsione recente, giustificano in genere una legamentoplastica
di stabilizzazione, tranne nei casi di artrosi o rigidità in pazienti che svolgono lavori pesanti, che impongono
quindi un’artrodesi. Infine, 3) le distorsioni della placca palmare, che sono il risultato di un trauma da ipertensione, giustificano
un trattamento ortopedico nelle forme più recenti in assenza di sublussazione residua e unicamente se le strutture
stabilizzatrici passive sono state colpite; in tutti gli altri casi si richiede una riparazione chirurgica.