Impianti protesici delle dita della mano

M. Merle B. Lallemand

Gli impianti protesici delle dita della mano sono dedicati alle articolazioni metacarpofalangee (MCF) e interfalangee
prossimali (IFP). Gli impianti MCF sono più spesso utilizzati in pazienti con artrite reumatoide, mentre gli
impianti IFP sono adatti nelle forme avanzate di artrosi primaria o nelle artrosi post-traumatiche. Il concetto biomeccanico
di un impianto MCF è diverso da quello di un impianto IFP. Ad oggi, nessun impianto vincolato o a scorrimento
permette di ripristinare la funzione completa di queste articolazioni. I numerosi tentativi di impianti che utilizzano materiali
duri non hanno resistito nel tempo. La somma di questi fallimenti ha portato all’utilizzo di impianti flessibili in polimero
di silicone che hanno il vantaggio di assicurare il più delle volte indolenza e un settore di mobilità utile. Il recupero
della forza di serraggio rimane il punto debole di questi impianti. L’artroplastica MCF dedicata all’artrite reumatoide richiede
una perfetta padronanza nella ricostituzione degli assi del polso e delle catene digitali con una riparazione delle
strutture dei tessuti circostanti. L’intervento chirurgico deve andare di pari passo con l’apparecchiatura ortesica postoperatoria
e un rigoroso protocollo di riabilitazione. L’artroplastica IFP prevede una delicata realizzazione tecnica e, a seconda
della condizione dell’articolazione, deve privilegiare le vie di accesso che preservano la continuità dell’apparato
estensore. Si tratta delle vie di accesso laterale e palmare preferibili all’accesso dorsale, che assicurano nella maggior
parte dei casi dei settori di mobilità superiori ai 60°.
 

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