Protesi di rivestimento dell'anca

J. Girard

La protesi di rivestimento dell'anca di seconda generazione presenta notevoli vantaggi rispetto alle protesi tradizionali: conservazione del tessuto osseo femorale e acetabolare, ridotto rischio di lussazione, integrità del collo femorale con rischio ridotto di embolia e sepsi, possibilità di riprendere lo sport senza restrizioni, ricostruzione della biomeccanica coxofemorale, ripristino dei parametri di marcia ecc. Tuttavia, l'insieme di questi elementi è direttamente collegato a una tecnica di impianto chirurgico molto rigorosa, senza la quale potrebbero insorgere rischi specifici come la frattura del collo del femore. Infatti, la preservazione ossea femorale rende l'esposizione del cotile più difficile rispetto a una protesi tradizionale. Allo stesso modo, la posizione frontale e sagittale dell'impianto femorale (offset anteriore) produce conseguenze dirette sulla funzione dell'anca. Tutte le vie di accesso sono praticabili per impiantare una protesi di rivestimento, anche se nella gran parte dei casi si privilegia la via posterolaterale. La fissazione della coppa acetabolare è affidata sistematicamente a un rivestimento poroso senza cemento, mentre la fissazione femorale, può, secondo certi criteri, essere cementata o non cementata. Il naturale attrito della coppia della protesi di rivestimento (metallo-metallo) implica uno specifico posizionamento della cupola acetabolare per evitare un possibile aumento di produzione di ioni metallici.

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