Artroscopia della tibiotarsica
C.N. Van Dijk
L'artroscopia della tibiotarsica è divenuta un'importante
modalità diagnostica e terapeutica per i disturbi cronici e post-traumatici
della tibiotarsica. Una volta formulata una diagnosi clinica, è possibile
procedere all'artroscopia per ottenerne conferma e trattare, di conseguenza, la
patologia.
I problemi della regione anteriore comprendono:impingement osseo e dei tessuti
molli, sinoviti, corpi mobili o ossificazioni. I disturbi localizzati più
al centro, che originano da una lesione osteocondrale o da artrosi, possono essere
diagnosticati e trattati in artroscopia, mentre i problemi posteriori, come la
sindrome da impingement posteriore (os trigonum) o una tendinite del flessore
lungo dell'alluce, possono essere trattati con un accesso a doppio portale
con il paziente in posizione prona.
La tecnica di routine per le patologie anteriori e centrali viene effettuata
in regime ambulatoriale, con il paziente in posizione supina. In dorsiflessione
completa l'area di lavoro anteriore si apre e la maggior parte delle
patologie è localizzata o può essere portata in tale zona. Non
è necessario eseguire di routine la distrazione. Di solito sono sufficienti
due portali anteriori primari.
Nei pazienti in cui la diagnosi preoperatoria non è definitiva, l'indicazione
per un'artroscopia diagnostica è molto limitata.
I progressi compiuti di recente riguardano i miglioramenti tecnici di videocamere
e strumentazioni, dell'artroscopia tendinea e dell'endoscopia del
retropiede con una tecnica a doppio portale, con il paziente in posizione prona, per
problemi posteriori della caviglia.
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