Pseudoartrosi di tibia infetta

G. Jenny

Il trattamento convenzionale della pseudoartrosi infetta dell'arto inferiore
prevede l'ampia resezione dell'area infetta, la stabilizzazione della tibia
con un fissatore esterno, la ricostruzione della perdita ossea mediante innesto
osseo e, da ultimo, la chirurgia plastica per ripristinare il rivestimento cutaneo.

L'asportazione chirurgica dei tessuti molli e dell'osso infetto, che richiede
il rispetto di criteri rigorosi, è necessaria al fine di ridurre l'infezione
localmente.Un robusto fissatore esterno monoassiale consente di ottimizzare
la stabilizzazione tibiale.La ricostruzione ossea quale procedura secondaria
può essere realizzata mediante il classico innesto intertibioperoneale
(tecnica di Milch).Questa tecnica è stata soppiantata dalla tecnica di
Burri-Papineau, a sua volta attualmente sostituita dall'innesto osseo spongioso
comprendente il perone (descritto da Lortat-Jacob e Masquelet).

La recente stretta collaborazione tra chirurghi plastici e ortopedici, assistiti
da specialisti nel trattamento delle infezioni, oltre ad aver modificato i metodi
tradizionali con cui in passato venivano gestite le pseudoartrosi infette, ha
ridotto il numero degli interventi necessari, consentendo di eseguire insieme
la resezione chirurgica, la stabilizzazione e infine la ricostruzione ossea.

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