Discectomia anteriore e fusione dei dischi cervicali

A. Solini, N. Ruggieri, G. Gargiulo

La discectomia cervicale anteriore e la fusione sono indicate in caso d' instabilità
cervicale o di compressione discale e spondilotica del midollo, di una radice
nervosa o dell' arteria vertebrale. Qualora le indagini diagnostiche preoperatorie
confermino il sospetto clinico d' instabilità o compressione, è
giustificato il trattamento chirurgico. La chirurgia anteriore del disco cervicale
si avvale di un approccio presternocleidomastoideo. Discectomia e osteofitectomia
(in caso di spondilosi)permettono la decompressione. Si procede poi alla fusione
per stabilizzare la colonna cervicale e ripristinare la distanza intervertebrale. Per
la fusione intervertebrale, gli Autori utilizzano un impianto BAK ®C, riempito
con osso iliaco spongioso, su un unico livello o su livelli multipli non contigui
di compressione.

Nell' instabilità vertebrale o nella compressione a livelli multipli
contigui, si può ottenere la fusione con trapianti tricorticali tipo Smith-Robinson, dalla
cresta iliaca. In quest' ultimo caso, si esegue una corporectomia che consente
l' utilizzo di uninnesto. La maggior parte dei trapianti del tipo Smith-Robinson
si stabilizza con placca anteriore.

Questi interventi consentono una buona decompressione nervosa o vascolare con
soddisfacente stabilità vertebrale e fusione. Tuttavia, per evitare complicanze
a livello discale o nella sede del prelievo del trapianto, si deve applicare
la tecnica operatoria con accuratezza e precisione.


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