Discectomia cervicale percutanea

D. Gastambide, P. Peyrou, S.H. Lee

La discectomia percutanea mini-invasiva per le ernie discali con radicolopatia,
se conforme a un preciso protocollo, ha confermato il suo ruolo d'intervento
non distruttivo, esente da pericoli, nonostante la vicinanza a strutture vitali.
Può essere eseguita su un paziente in day-surgery, ed è più
sicura ed efficace della discectomia cervicale anteromediale. La percentuale
di successi, in 170 pazienti seguiti in media per 37 mesi (da 1 a 13 anni),
è stata del 92%. Non si sono verificate complicanze perioperatorie, in
particolare lesioni esofagee o ematoma, in una serie di 227 interventi. La discectomia
cervicale percutanea amplia le indicazioni dell'approccio cervicale percutaneo
e può diventare, in futuro, il trattamento elettivo, in quanto consente
l'ablazione diretta dell 'ernia e diminuisce le complicanze gravi.

I più importanti vantaggi di questa tecnica sono: assenza di sanguinamento
epidurale, di fibrosi periradicolare postopera toria, d'instabilità,
di cifosi postoperatoria, di complicanze a livello della sede donatrice, di
migrazione o di collasso dell 'innesto. L'ablazione dell'ernia con trephine
invertito, pinze, e forse con un laser endoscopico Ho-YAG, comporta una significativa
riduzione della percentuale di complicanze rispetto alla chirurgia aperta, e
un miglior rapporto costo-efficacia.


© 2003, Elsevier SAS. Tutti i diritti riservati.


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