Trattamento chirurgico della sindrome compartimentale e della sindrome di Volkmann

A. C. Masquelet

È ormai invalso definire la sindrome di Volkmann come un complesso
di segni che si traducono in una retrazione ischemica degli elementi di una
loggia muscolare. La sindrome di Volkmann deve quindi essere considerata la
sequela di un evento acuto, precedente, che si è convenuto di denominare
"sindrome compartimentale". Se si estende la definizione di sindrome
compartimentale al complesso di manifestazioni cliniche correlate a un aumento
della pressione tissutale all'interno di uno spazio non estensibile, allora
tutti i pazienti portatori di una lesione degli arti hanno, in un determinato
momento, una sindrome compartimentale. Infatti, qualsiasi contusione da parte
di un agente esterno, qualsiasi ematoma sottofasciale, qualsiasi intervento chirurgico
inducono inevitabilmente pressione tissutale eccessiva. È a questo punto
che interviene il concetto di soglia critica (relativa sia all'intensità
sia alla durata), oltre la quale la pressione induce lesioni irreversibili che
si sviluppano in sequenza.Ciò rende necessaria la vigilanza estrema di
cui occorre farsi carico, quotidianamente, nella sorveglianza dei pazienti suscettibili
di sviluppare un'iperpressione tissutale localizzata. La localizzazione
alla gamba è la più frequente e la più nota.Più
subdole, ma anch'esse gravate da conseguenze, sono le sindromi compartimentali
ritardate, che si sviluppano verso la quarta o quinta giornata dopo il traumatismo
iniziale, le sindromi compartimentali profonde che interessano solo un gruppo
muscolare e le sindromi compartimentali a carico di un'estremità, mano
e piede. A questo titolo, una semplice frattura del calcagno provoca un'iperpressione
nella loggia dell'abduttore dell'alluce.

Fase cruciale della diagnosi è il momento in cui nasce il sospetto di
una sindrome compartimentale. Nessun segno clinico è specifico. La decisione
diagnostica è resa più facile dalle misurazioni ripetute della
pressione. La fasciotomia, prontamente realizzata, permette la restitutio ad
integrum prima che si instaurino le lesioni ischemiche dei muscoli e dei nervi
tipiche della sindrome di Volkmann. In quest'ultimo stadio, a sindrome conclamata,
la chirurgia molto spesso è soltan to palliativa.


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