Fratture della clavicola
P. Wiger, J . Karlsson
Le fratture della clavicola costituiscono il 5% di tutte le fratture. L'incidenza,
solitamente più elevata negli uomini, diminuisce con l'aumentare dell'età.
Il punto più fragile dell'osso è il terzo centrale, in particolare
se sottoposto a un carico assiale. La maggior parte delle fratture della clavicola è il
risultato di un colpo diretto alla spalla.
In molti casi, il trattamento conservativo è sufficiente per ottenere
il consolidamento della frattura. Le fratture distali di solito sono il risultato
di violenti traumi alla spalla. I fattori di rischio nei casi di pseudoartrosi
non trattati chirurgicamente includono l'intensità del trauma subito,
la presenza di comminuzione, il grado di scomposizione del frammento e la sede
anatomica della frattura. La funzionalità è ridotta, così come
la forza in elevazione e abduzione; il paziente avverte un dolore locale a livello
della clavicola, talvolta associato a una sintomatologia che coinvolge le strutture
sottostanti, come il plesso brachiale o i vasi. Lo scopo del trattamento della
pseudoartrosi clavicolare è ridurre la deformità e l'alterazione
della funzione della spalla, i sintomi neurovascolari e il dolore avvertito dal
paziente. Il trattamento raccomandato prevede la rimozione del callo ipertrofico,
il ripristino della lunghezza originaria della clavicola utilizzando un innesto
iliaco e la fissazione con placca retta e viti.
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