Lussazioni acromioclavicolari
J . Eulert, T. D. Böhm
Le lussazioni acute dell'articolazione acromioclavicolare (lesioni di Rockwood
di tipo IV, V, VI e alcune di tipo III) solitamente richiedono una ricostruzione
chirurgica. In questi casi, si utilizza una doppia stabilizzazione: acromioclavicolare
e coracoclavicolare. Dopo aver effettuato un'incisione ""a spallina"" e isolato
l'articolazione acromioclavicolare, la fascia muscolare che ricopre i muscoli
trapezio e deltoide, e i legamenti coracoclavicolari, si procede a riduzione
dell'articolazione acromioclavicolare, stabilizzata con un singolo filo di
Kirschner di 2 mm di diametro. Per eseguire la fissazione coracoclavicolare,
utilizziamo un filo in PDS del diametro di 2 mm, per realizzare un cerchiaggio
a ""8"" che passa attraverso un foro transosseo della clavicola e intorno alla
base della coracoide. Si esegue inoltre una ricostruzione dei legamenti acromioclavicolari
e coracoclavicolari.
Nei casi di lussazione cronica sintomatica dell'articolazione AC, raccomandiamo
la tecnica di Weaver-Dunn modificata. Dopo aver eseguito un'incisione ""a spallina"" ed
esposto l'articolazione acromioclavicolare, la fascia muscolare del deltoide
e del trapezio e i legamenti coracoclavicolari, si procede alla resezione di
1.5 cm della porzione laterale della clavicola. Il capo acromiale del legamento
coracoacromiale è distaccato dalla sua inserzione, mantenendo una piccola
porzione ossea dell'acromion, e fissato al canale midollare della clavicola distale
mediante suture in filo non riassorbibile. La stabilizzazione coracoclavicolare
prevede l'utilizzo di un filo in PDS del diametro di 2 mm, per realizzare un
cerchiaggio a ""8"" attraverso un foro transosseo della clavicola e passante al
di sotto della base della coracoide.
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