Fissazione computerizzata di una vite peduncolare: tecnologia e pratica clinica

P. Merloz, J. Tonetti, M. Milaire, G. Kerschbaumer, S. Ruatti, J. Troccaz, A. Eid

La chirurgia computer assistita (CAS, Computer Assisted Surgery) prevede la localizzazione su tre dimensioni della posizione degli strumenti chirurgici nel campo operatorio e la visualizzazione di questi strumenti su immagini pre- o intraoperatorie. I primi sistemi di CAS per il rachide sono stati introdotti alla fine degli anni Novanta per ottimizzare il posizionamento delle viti peduncolari. Vengono ancora impiegate due tecnologie: la navigazione tomodensitometrica e, in alternativa, la fluoronavigazione. Dalla fine degli anni 2000, vengono usati tre nuovi sistemi nella chirurgia del rachide. Gli amplificatori di brillanza tridimensionali funzionano come dei veri e propri scanner, dando un effetto CT-like con immagini 3D istantaneamente disponibili. I calibri individuali aiutano poi nel posizionamento degli strumenti. In termini pratici, si deve disporre di un esame tomodensitometrico e di un sistema di standardizzazione rapida. Una progettazione informatizzata consente di realizzare un foro orientato sull'asse del peduncolo che permetta il passaggio di una punta. I mini-robot di tipo bone mounted robot (robot per il fissaggio osseo) sono più dei sistemi di supporto al posizionamento strumentale che dei veri e propri robot. Essi vengono direttamente fissati sul processo spinale vertebrale e funzionano a base tomodensitometrica. A confronto con i metodi tradizionali, la navigazione chirurgica garantisce un alto grado di precisione nel posizionamento delle viti peduncolari. La superiorità dei sistemi di navigazione chirurgica diviene evidente quando essi vengono impiegati per correggere e realizzare impianti peduncolari in caso di grandi malformazioni del rachide o su segmenti di rachide precedentemente fusi. Tra i sistemi di navigazione chirurgica attualmente impiegati, le metanalisi dimostrano che i sistemi a base tomodensitometrica sono leggermente più precisi rispetto a quelli a fluoronavigazione in 2D. Entrambi questi sistemi, tuttavia, risultano di precisione lievemente inferiore a quella offerta dai nuovi sistemi di navigazione a base fluoroscopica 3D. Per ciò che riguarda l'irradiazione, l'ordine decrescente sarà il seguente: fluoroscopia convenzionale, fluoronavigazione 2D, navigazione a base tomodensitometrica e fluoronavigazione 3D. Il tempo di utilizzo delle sale operatorie per la fluoroscopia 3D è infine paragonabile in media a quello necessario alla chirurgia convenzionale.

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