Osteosintesi del rachide: evoluzione dei materiali e delle tecniche

J.-P. Steib, S. Schuller

La chirurgia strumentale del rachide ha conosciuto molteplici e radicali cambiamenti: dalla barra di Harrington, alle placche di Roy-Camille, allo strumentario di Cotrel-Dubousset. L'attenzione verso il profilo sagittale del rachide è cosa più recente e la chirurgia transcutanea costituisce l'ultima avanguardia. I punti di fissazione del rachide sono la spinosa, la lamina, i processi articolari o trasversi, il corpo vertebrale; ma oggi il punto di fissaggio più utilizzato è il peduncolo. I mezzi di fissaggio sono vari e vanno dai fili agli uncini; attualmente le viti sono le più utilizzate, peduncolari nell'approccio posteriore, corporali nell'approccio anteriore. I mezzi di sintesi tra i punti di fissaggio sono oggi soprattutto barre, che hanno sostituito le placche; ma si utilizzano anche fili, legamenti e cage intersomatici. La connessione tra elementi di fissaggio e mezzi di sintesi si effettua attraverso dadi, blocchi meccanici o clip, ma principalmente con tappi fissati a vite nel corpo aperto degli impianti. Il rachide non è un osso unico, quindi la sua osteosintesi deve rispondere a criteri precisi, con un innesto d'osso per essere duratura. Il rachide non ha un profilo piatto e l'osteosintesi deve rispettare o ristabilire le fisiologiche curvature; le zone di cifosi e di lordosi devono essere rispettate dall'osteosintesi al fine di ristabilire l'anatomia per un rachide equilibrato. La gestualità ossea non deve nuocere alla funzione di protezione nervosa della colonna. Per via posteriore, il fissaggio tramite viti si esegue sull'occipite, le masse laterali di C1, i peduncoli di C2, l'odontoide, i massicci articolari cervicali, e in transarticolare (C1-C2); nei penduncoli nel tratto toracico, lombare e sacro. L'accesso anteriore permette un fissaggio tramite viti del corpo vertebrale. In ogni piano, gli uncini (laminari o peduncolari) orientati in alto o in basso sono spesso utilizzati a pinza per un fissaggio neutro. I cage posizionati con accesso posteriore o anteriore mantengono lo spazio intervertebrale. La riduzione delle lesioni tramite fissaggio a viti in compressione è nella maggior parte dei casi indiretta. La distrazione-compressione che allontana (o avvicina) le estremità dell'assemblaggio ha un effetto di traslazione sull'apice della deformità. La traslazione della sommità ha un effetto di distrazione (o di compressione) sulle estremità dell'impianto. La correzione può quindi avvenire tramite rotazione della barra o attraverso curvatura in sede. Lo scopo dell'osteosintesi è di ottenere un solido fissaggio del rachide in una buona posizione per raggiungere le migliori condizioni di guarigione.

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