Osteotomie della tibia prossimale

F. Langlais, H. Thomazeau

Le osteotomie dell'estremità prossimale della tibia hanno per indicazione principale le gonartrosi femorotibiali secondarie a deviazioni assiali.

Le loro indicazioni si basano su uno studio preciso degli assi degli arti inferiori e delle forze che vi si applicano, oltre che sul bilancio radiografico preoperatorio (che definisce le indicazioni delle osteotomie, il loro livello e l'ampiezza della correzione da realizzare).

Le osteotomie tibiali valgizzanti per artrosi su genu varum sono le più
frequenti. Gli Autori danno la preferenza alle osteotomie tibiali di sottrazione laterale sintetizzate con lama-placca, che permettono una correzione angolare "automatica"

e precisa (garanzia di durata dell'intervento)e una buona stabilità. Sono descritte anche altre tecniche, per esempio l'osteotomia tibiale di addizione mediale e le osteotomie valgizzanti per il trattamento dell'instabilità di ginocchio, associate o meno a ricostruzione legamentosa.

Le osteotomie tibiali, se realizzate secondo queste indicazioni e tecniche, permettono alla chirurgia conservativa di rallentare l'artrosi nel corso di uno o due decenni. Esse possono essere riprese, a lungo termine, con protesi totali di ginocchio, senza morbilità significativa legata alla pregressa
osteotomia.


© 1999, Editions Scientifiques et Médicales Elsevier SAS. Tutti
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